Diritto nell’esistenza

PREMESSA ALLA II EDIZIONE
Gli intenti e l'impostazione teoretica onto-fenomenologica di questa seconda edizione sono rimasti i medesimi di quelli della prima. Ma gli anni di insegnamento successivo alla sua pubblicazione, e le ricerche svolte nel frattempo — in parte raccolte nel volume di saggi Diritto persona mondo umano (Torino, Giappichelli, 1989) e Dalla guerra alla pace. Un itinerario filosofico (Milano, Rusconi, 1989) — mi hanno indotto a rivedere, ampliare e approfondire quanto avevo già scritto. Ne è risultata una più adeguata e coerente (a mio giu-dizio) distribuzione dei temi trattati e inoltre il loro allargamento ad altri settori dell'esperienza umana. In questo quadro rinnovato è emersa una distinzione tra giuridicità generica e diritto in sé, che era presentita e in qualche modo accen-nata, ma non esplicitata, nell'edizione precedente. Ma soprat-tutto, le pagine seguenti ne costituiscono un approfondimento filosofico (in particolare riguardo alla struttura e all'esperienza umane), nella convinzione che la filosotia del diritto o è filosofia o non è, per ripetere l'incisiva affermazione del mio compianto amico Pietro Piovani. In quanto è filosofia, il suo compito essenziale, secondo la rigorosa precisazione di Rosmi-ni, è teoretico - ossia conoscitivo di ciò che è il diritto — e non pratico, prescrittivo di ciò che esso deve essere. Il deve non ha senso se si prescinde dalla conoscenza di ciò che è. In quanto è filosofia, non può isolarsi dal discorso filosofico gene-rale, del passato e del presente, dal quale riceve, ma al quale al tempo stesso apporta, ispirazioni e contributi indispensabili per la comprensione integrale e non settoriale dell'uomo.